di Gaetano Santangelo

        L’assonanza tra le parole reflex e riflettere giustifica la scelta del nome di questa rubrica che ho tenuto su Amadeus dal febbraio 2015 al dicembre 2019 quando il mensile, nato nel dicembre 1989, compiva trent’anni.

Di notizie riguardanti la morte di un personaggio famoso ancora vivo e vegeto (Robert De Niro) o di personaggi defunti da tempo (Nicola Arigliano) è pieno il web. Così capita, con una certa frequenza, di leggere parole di cordoglio premature per i vivi e tardive per i defunti.
Negli ultimi mesi alcuni importanti personaggi del mondo della cultura ci hanno lasciato e tv e giornali ne hanno dato più o meno ampia notizia.  Al centro dell’attenzione della nostra tv sono stati David Bowie, Silvana Pampanini ed Ettore Scola, mentre poco o nulla si è detto di Pierre Boulez e di Elisa Pegreffi. Per quest’ultima, secondo violino del glorioso quartetto Italiano (il più celebre e prestigioso ensemble del Novecento) è stata data ampia notizia sul nostro sito e sul nostro giornale. Non siamo stati i soli. Se ne è occupato anche il Sole24ore, giornale economico che dedica ampi spazi alla cultura. Ma con un piccolo neo: ha confuso Elisa Pegreffi con Lucia Mannucci del Quartetto Cetra, scomparsa nel marzo 2012.
Ma la Palma d’Oro, per le idee confuse e la scarsa professionalità, dovrebbe essere assegnata alla Rai per un insolito e originale “scambio d’orchestre”. Infatti nel corso di uno speciale dedicato al tenore Andrea Boccelli, trasmesso dagli studi di Napoli, l’Orchestra Nazionale della Rai, che ha sede a Torino ed era quindi in trasferta, è stata costretta dal regista a mettere in prima fila le violiniste più carine e telegeniche, che insieme agli altri membri dell’orchestra dovevano solo fingere di suonare, dato che in play back veniva mandata in onda una registrazione della London Symphony Orchestra.  Miracoli della tecnologia e manifestazione d’incolmabile mancanza di professionalità e di palese stupidità. E pensare che l’Orchestra della Rai è considerata una delle migliori d’Europa.

(Amadeus n. 316 – marzo 2016)