di Gaetano Santangelo
L’assonanza tra le parole reflex e riflettere giustifica la scelta del nome di questa rubrica che ho tenuto su Amadeus dal febbraio 2015 al dicembre 2019 quando il mensile, nato nel dicembre 1989, compiva trent’anni.
Ci sono termini nuovi legati al mondo digitale. Uno di questi è “download”, entrato ormai nell’uso comune, significa “scaricare” A questo punto, chi si occupa di editoria deve fare una scelta: scaricare o download, quale di questi due termini rende meglio l’idea di cosa stiamo proponendo ai lettori? Affiancare la parola scaricare a nomi come Mozart, Beethoven, Brahms ci è sembrato quanto meno irrispettoso. In italiano “scaricare” significa anche liberarsi di una persona non più gradita, una fidanzata o un amico. Quindi meglio download, neutro perché straniero anche se poi significa la stessa cosa.
Possibile che la nostra lingua sia così poco tecnologica da costringerci a utilizzare sempre i termini di origine anglosassone, dove la presenza di lettere poco utilizzate nella nostra lingua come w, y, j e k diventa una minaccia, una sfida alla nostra ignoranza? Ogni giorno ci troviamo di fronte a questa sfida, anche quando se ne potrebbe fare comodamente a meno. Uno dei settori che abbonda e addirittura si crogiola nella terminologia straniera è la politica con i suoi jobs act, spending review, governance, ecc. scavando un solco sempre più profondo con i cittadini.
Ma torniamo al nostro download e spezziamo una lancia non tanto per il termine, ma per quello che significa per i nostri lettori. Intanto significa che abbiamo aperto un nuovo spazio alle giovani leve del concertismo internazionale. Alcuni giovanissimi come quelli presenti in questo numero sono autentiche promesse e lo provano ampiamente sia per il repertorio scelto, sia per aver dimostrato con questo live che tutti gli ostacoli, tecnici e interpretativi, posti da questi capolavori, sono superati. Mendelssohn e Grieg pongono all’esecutore problemi di varia natura. Del resto la freschezza e l’abilità nel saper affrontare un percorso così vario che va dal romanticismo classico di Mendelssohn a quello nordico di Grieg ci fornisce argomenti e giustificazioni sufficienti per predire ai nostri interpreti un futuro di successi.
(Amadeus n. 305 – aprile 2015)