di Gaetano Santangelo
L’assonanza tra le parole reflex e riflettere giustifica la scelta del nome di questa rubrica che ho tenuto su Amadeus dal febbraio 2015 al dicembre 2019 quando il mensile, nato nel dicembre 1989, compiva trent’anni.
Molti fanno ancora fatica, a vent’anni dalla sua comparsa, a chiamare disco il compact disc, che è pur sempre un disco, tondo e con un buco in mezzo, ma ciò nonostante non è riuscito a scalzare l’egemonia lessicale dell’unico, intramontabile disco: il vinile che, sconfitto sul mercato, vince per dimensioni, suono e immagine, e oggi sembra stia per prendersi una rivincita, tornando alla chetichella a ingolosire gli ascoltatori più esigenti e raffinati. Non è impresa facile perché, se i primi compact avevano parecchi difetti, quelli attuali sono perfettamente allineati ai migliori standard qualitativi che ogni cultore dell’hi-fi pretende. Però, se diamo ascolto ai patiti dell’analogico, sembra sia impossibile confrontare il calore dei suoni riprodotti dalle valvole con quelli elaborati dai sistemi digitali. Sorge spontanea la domanda: è possibile tornare al passato rimettendo in funzione i vecchi gloriosi giradischi? Ma qualche dubbio è legittimo riguardo alla decantata qualità dei nuovi vinili: è vero o no che ormai da parecchi anni si registra tutto con i sistemi digitali? È quindi probabile che molti dei nuovi LP non rispettino la catena analogica, che imporrebbe l’uso di apparecchiature a valvole in tutte le fasi della realizzazione del master originale. Molti collezionisti ricordano ancora la sigla DDD che appariva sui primi cd, a garanzia del digitale integrale. Ma dato che oggi conta più apparire che essere, l’LP ha un’arma invincibile: le copertine che spesso riproducono autentiche opere d’arte; erano infatti firmate da Andy Warhol, Guido Crepax, Andrea Pazienza, Mario Convertino, Emanuele Luzzati.
I collezionisti ancora oggi le rimpiangono e alcuni ne hanno fatto oggetto di culto. All’insegna del sempre più piccolo oggi la minaccia viene dalle chiavette. Possibile che tutto stia per sparire in un minuscolo oggetto che può racchiudere un’intera discoteca con buona pace della qualità dell’hi- fi? Per fortuna il mercato smentisce il pessimismo e ci informa che le vendite del cd di classica sono in aumento.
(Amadeus n. 306 – maggio 2015)