di Gaetano Santangelo

        L’assonanza tra le parole reflex e riflettere giustifica la scelta del nome di questa rubrica che ho tenuto su Amadeus dal febbraio 2015 al dicembre 2019 quando il mensile, nato nel dicembre 1989, compiva trent’anni.

Chi vive nel mondo della carta stampata è circondato da persone che scrivono per professione e/o per necessità.  È un lavoro che si fa quasi sempre con grande diletto soprattutto quando si ha la possibilità di scegliere liberamente l’argomento. Lo studioso si occupa di saggi e biografie desunti da documenti conservati nelle biblioteche e negli archivi dei conservatori. A volte sono lunghi e noiosi elenchi di opere e scritti dimenticati in polverosi scaffali. Più raro è trovare un musicista, che oltre a esercitare una professione impegnativa trovi anche il tempo di scrivere. Federico Maria Sardelli, musicista, direttore, autore di saggi e studi su Vivaldi, disegnatore e vignettista ha invece trovato il tempo di scrivere un romanzo, ha trovato un editore (Sellerio), ha vinto un premio prestigioso (Comisso 2015), ha infine iniziato un percorso teatrale che ha tutti i numeri per avere un meritato successo. Il debutto di questo spettacolo, in scena nell’Aula Magna del Collegio Ghislieri per il ciclo Pavia Barocca è stato un trionfo, che ha visto protagonisti l’autore, Federico Maria Sardelli, in veste di direttore e solista dell’Ensemble Modo Antiquo (ben noto ai nostri lettori) e l’attore Luigi Lo Cascio, bravo anche per aver abilmente curato la versione teatrale del romanzo.
Il libro di cui parliamo è l’Affare Vivaldi del già citato Sardelli. Ma la cosa curiosa è che l’Affare Vivaldi (che è un romanzo) non riguarda la vita del celebre autore delle Quattro stagioni e di moltissima altra musica, ma le vicende legate ai suoi manoscritti. Carta dunque che parla di carta. Ma quella carta oggi è il veicolo che ha portato fino a noi la musica del più prolifico e pittoresco musicista del nostro Paese: il Prete Rosso. E anche il più invidiato, perché aveva a sua disposizione un’orchestra tutta fatta di donne, nascoste a tutti e solo a lui visibili. Invidiato e ammirato, morì povero a Vienna. La sua musica rischiò però di perdersi, ma per fortuna… Inizia qui la storia delle incredibili avventure dei manoscritti del Prete Rosso.

(Amadeus n. 331–giugno 2017)