di Gaetano Santangelo

        L’assonanza tra le parole reflex e riflettere giustifica la scelta del nome di questa rubrica che ho tenuto su Amadeus dal febbraio 2015 al dicembre 2019 quando il mensile, nato nel dicembre 1989, compiva trent’anni.

Il Manifesto de L’Antiruggine lo trovate sul sito antiruggine.eu: «Antiruggine, perché nel “capanon”,
luogo che useremo per dar vita
ai pensieri e alle idee,
una volta si lavorava il ferro.
Lavoro duro, materia di fuoco e terra,
che la tenacia, la passione, l’intelligenza
arriva a piegare e dar forma.
Non lasciamo la nostra mente alla ruggine.
Metti antiruggine». Quest’idea si deve alla fervida mente di Mario Brunello, che non regala solo musica, ma fantasia e stimoli.
Il capanon di Mario Brunello è un luogo simbolo carico di significati. Possiamo sbizzarrirci a trovarne secondo le nostre esigenze. Si parte dalla ruggine, che è qualcosa che aggredisce lentamente e inesorabilmente, ma non è una conseguenza da imputare solo all’invecchiamento, la ruggine aggredisce a tutte le età. Entrare quindi nel capanon non è solo un gesto simbolico ma un modo di vivere. Qui dove si forgiava il ferro e si usava il fuoco, la forza, l’incudine, il martello … si deve entrare con cautela e con rispetto perché qui ancora si lavora. È un lavoro quello che compie il musicista per trarre le melodie dal suo strumento. È un lavoro lo studio del musicologo che cerca di dare significato e pensiero al linguaggio della musica. È un lavoro quello di chi non forgia il ferro ma le idee. Perché se vuoi evitare la ruggine non devi accontentarti e fermarti alla superficie delle cose. Devi battere il ferro delle idee reso incandescente dalla gioventù e poi forgiarlo fino a farlo diventare oggetto, utensile, opera d’arte. Ma per ottenere tutto ciò ci vuole l’antiruggine. E qui occorre molta fantasia, almeno quanta ne ha messa Brunello nel realizzare questa sua idea che meriterebbe di uscire da Castelfranco Veneto e percorrere le vie di questo Paese per dare a tutti quell’idea di libertà, che è poi quella che troverete varcando la soglia del capanon. Un’idea di libertà che viene dalla cultura, dal dialogo, dalla conoscenza. Ecco perché mi piacerebbe che qualcuno si prendesse l’impegno di moltiplicare lungo la penisola i capanon dove con la cultura si combatte la ruggine.

(Amadeus n. 315 – febbraio 2016)