di Gaetano Santangelo

        L’assonanza tra le parole reflex e riflettere giustifica la scelta del nome di questa rubrica che ho tenuto su Amadeus dal febbraio 2015 al dicembre 2019 quando il mensile, nato nel dicembre 1989, compiva trent’anni.

       La storia della musica è fatta di viaggi e a viaggiare intorno al mondo a ritmi talvolta forsennati sono i musicisti. L’esponente più noto di questa vita nomade è senza dubbio Mozart che, fin da bambino, ha trascorso buona parte della sua vita viaggiando. E non erano certo viaggi comodi quelli che si affrontavano nel Settecento. Massimo Mila ci racconta nella sua “Breve storia della musica” (Einaudi, 2005) che quella dei compositori italiani più o meno coevi di Mozart fu una vera e propria diaspora. Infatti se giriamo le capitali d’Europa ci capiterà con impressionante frequenza di imbatterci nelle lapidi poste a ricordo della permanenza in quei luoghi di musicisti italiani (per non parlare di quello che si trova negli archivi musicali): Locatelli ad Amsterdam, Esposito a Dublino, Boccherini e Domenico Scarlatti a Madrid, Salieri a Vienna, Paisiello a San Pietroburgo, Zipoli a Cordoba in Argentina…

Anche il pubblico viaggia seguendo le orme dei propri beniamini e diventa suo malgrado un migrante. È stata molto attiva l’Associazione degli abbadiani itineranti, che seguiva infaticabilmente il grande Claudio Abbado nelle sue peregrinazioni nelle capitali europee e non solo, senza perdere un concerto o una rappresentazione lirica: da Vienna a Berlino, da Lucerna a Londra, da Parigi a Tokyo, da Venezia a Roma … fino nelle lontane Americhe. In Venezuela ha lasciato segni profondi del suo passaggio. Sembra quindi inevitabile che chi si occupa di musica debba essere informato anche su come e dove può trovare l’oggetto dei suoi desideri e dove può godere, con le meritate vacanze, quei momenti di gioia ineffabile che solo la musica sa donare. È meglio seguire il festival di Valle d’Itria o quello di Aix en Provence, il Festival de la Roque d’Anthèron o l’Amiata Piano Festival, il Festival di Glyndebourne o quello di Edimburgo? Geografia e musica si sposano in un mix inestricabile e le Note di viaggio potrebbero benissimo diventare Viaggio di note.

(Amadeus n. 307 – giugno 2015)