In occasione dl decennale della morte di Claudio Abbado, avvenuta a Bologna il 20 gennaio del 2014, iniziamo la pubblicazione di tutti gli articoli dedicati da Amadeus al grande direttore d’orchestra, protagonista della vita musicale del Novecento e di questo primo scorcio del nuovo secolo.
È stato inevitabile che, fin dal primo numero, la nostra attenzione fosse rivolta al Maestro da poco eletto a una delle cariche più prestigiose: quella di direttore dei Berliner Philharmoniker.
Qui riportiamo la recensione che Roberto Verti fece del concerto a Ferrara.

(marzo 1990 – Amadeus n. 4)

In programma un avvenimento eccezionale:
il concerto di Claudio Abbado con i «Berliner» a Ferrara

di Roberto Verti

Una comparsa dei Berliner Philharmoniker in Italia fa notizia di per sé. Vi si aggiunga l’esordio in Italia di Claudio Abbado in veste di direttore stabile di quell’orchestra mito; si unisca anche, non ultima, l’eccezionalità del caso: l’unico concerto italiano di Abbado e dei «Berliner» per quest’anno; risultato: si ha il quadro di un classico evento­ da-non-perdere.
Claudio Abbado e i «Berliner» saranno al Teatro Comunale di Ferrara il 31 marzo e il programma che porteranno nella bella sala del teatro ferrarese, recentemente riaperto dopo lunghi lavori di restauro, è impaginato nella maniera più cara al direttore milanese: il Novecento amatissimo dei Sechs Stücke op. 6 di Anton Webern. Accanto, due capolavori del sinfonismo viennese: la Settima Sinfonia di Beethoven e l’Incompiuta schubertiana.
Va da sé che il concerto è attesissimo: la vendita dei biglietti ha avuto inizio il 10 marzo e ha visto privilegiati i primi trecentocinquanta abbonati alla stagione di primavera e autunno della Chamber Orchestra of Europe.
Perché Ferrara per quest’esordio italiano dei «Berliner» di Abbado e perché questo legame con la Chamber Orchestra of Europe? È presto detto: a partire dalla tarda primavera dello scorso anno, la città emiliana è divenuta la prima e unica residenza stabile italiana dell’orchestra internazionale fondata da Abbado sulla scia dell’esperienza Ecyo. Al fine di gestire la presenza della Chamber Orchestra of Europe (per due periodi: in primavera e in autunno), per iniziativa del Comune si è costituito il comitato Ferrara Musica, la cui attività è sostenuta dall’intervento delle società Enichem, Solvay, Himont e Coopcostruttori.

Claudio Abbado e la
«Chamber Orchestra of Europe» durante le prove per •«Ferrara Musica 1989». ( Foto Zappaterra)

Presieduto dal Sindaco di Ferrara Roberto Soffritti (la presidenza onoraria è di Claudio Abbado) e guidato, per il settore organizzativo, da Mauro Meli, Gisberto Morselli, Alessandra Abbado, il «Comitato» ha permesso il rapido allestimento delle strutture logistiche destinate ad ospitare l ‘orchestra nei periodi di residenza italiana.        Analogamente a quanto accade per le altre sedi europee della Chamber Orchestra, i due periodi di permanenza ferrarese vengono dedicati eminentemente alla registrazione discografica (i restauri del Comunale hanno un adeguato allestimento di sale di prova e d’incisione), con un importante corollario di concerti pubblici che, di fatto, a Ferrara assume i connotati di un’autentica stagione concertistica parallela a quella del Teatro Comunale.
La stagione 1990 della Chamber Orchestra of Europe verrà inaugurata il 20 aprile con i Brandeburghesi di Bach; due le altre date primaverili: il 26 ed il 28 aprile con Jukka Pekka Saraste; seguirà la tranche autunnale conclusa da Abbado.
L’11 e il 14 ottobre Heinz Holliger sarà alla guida della «Chamber•, mentre il 17 avrà accanto come solista Radu Lupu. Claudio Abbado dirigerà il concerto conclusivo del 10 novembre, con la partecipazione del pianista Evgenij Kissin.