Il mondo della musica 
può sembrare un labirinto
 dove
è piacevole perdersi.
 Ecco il filo d’Arianna
 che vi
aiuterà a sapere dove siete
 e a non trovare la via d’uscita.

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 Vi siete mai chiesti perché in Italia si suona e in altri paesi si gioca? Perché se per la fisica moderna il tempo non esiste, per la musica è così importante? Perché la presenza del demoniaco in musica è individuata nell’unisono di due note come il Mi e il Fa?  Qual è il metodo per prolungare la durata del diritto d’autore all’infinito? Come e chi ha convinto, con mozzarelle e buon vino, il grande Michelangeli a tenere un concerto? Perché Uto Ughi per colpa del suo Guarneri ha dovuto rinunciare a un primo a base di tartufo d’Alba? Perché Ulisse risparmiò l’aedo Femio quando liberò la reggia di Itaca dai Proci? A cosa deve il suo nome George Solti e perché Castiglione della Pescaia gli ha dedicato una piazza?

A queste e a molte altre domande troverete la risposta in Cluster,l’e-book che si legge,
si ascolta e si guarda grazie a più di 200 link musicali e alle deliziose vignette che,
prendendo per mano il lettore, lo introducono piacevolmente in territori inesplorati.

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Cluster. Tra le pagine

È noto che gli editori di musica, più spesso degli stessi autori, fin dal Settecento, usano richiamare l’attenzione del pubblico dando titoli di fantasia alle opere pubblicate. Infatti è più facile promuovere una composizione con un titolo (Le quattro stagioni, Il chiaro di luna, L’Appassionata) piuttosto che con il numero d’opera. Tanto per fare un esempio Il trillo del diavolo di Tartini (titolo questo che si deve a un aneddoto narrato dallo stesso autore) non sarebbe mai finito nelle pagine del fumetto Dylan Dog se fosse noto solo come Sonata per violino in sol minore. La presenza di quest’opera nel fumetto ha una storia antica ed è quanto si ripercorre nel capitolo Rumori (La musica del diavolo), dove si analizza il rapporto tra musica e demoniaco: dall’antichità di Pitagora al Medio Evo del Dies Irae, fino al Novecento di Stravinskij, di Frank Zappa, di Charles Aznavour e del Modern Jazz Quartet.
Il capitolo Sono solo canzonette è in gran parte dedicato alle vicende legali che riguardano l’eredità di ‘O sole mio. Una storia esemplare che dimostra come, attraverso una diversa e, con ogni probabilità, falsa attribuzione di paternità di uno dei più popolari frutti della canzone napoletana, sia possibile portare la durata del diritto d’autore oltre i limiti consentiti dalla legge. E non si tratta di spiccioli.
Spesso da una cattiva interpretazione del significato delle parole nascono discussioni e malintesi. Nella musica l’argomento è quanto mai sentito come si dimostra nel capitolo dedicato appunto alle Parole. Termini come tempo, silenzio, esecutore e interprete, classico, musica universale, suonare e giocare si prestano a varie interpretazioni e meritano una riflessione.
Un ampio capitolo è dedicato agli Strumenti, che non sono solo quelli musicali. Vi sono anche quelli idonei alla riproduzione del suono, particolarmente apprezzati da chi non ha acquisito la tecnica necessaria per produrre la musica in autonomia, come avveniva in passato.

Cluster è infine un invito a prestare attenzione a ciò che abbiamo sotto gli occhi e non vediamo ma sarebbe meglio dire che sentiamo ma non ascoltiamo. Si apre davanti a noi un percorso insolito e affascinante riservato a chi vuole vivere la musica in modo consapevole.