di Gaetano Santangelo

        L’assonanza tra le parole reflex e riflettere giustifica la scelta del nome di questa rubrica che ho tenuto su Amadeus dal febbraio 2015 al dicembre 2019 quando il mensile, nato nel dicembre 1989, compiva trent’anni.

Leggiamo nel programma nel Teatro alla Scala che la prossima stagione vedrà in scena Il Pirata di Vincenzo Bellini. Il titolo dell’opera e il nome del grande compositore catanese richiamano subito alla mente la recente notizia del vertiginoso buco scoperto nelle casse dell’Istituto Musicale che si fregia di quel nome illustre.
Per chi non l’avesse letta o sentita dai telegiornali si tratta di questo (Lo leggiamo sul sito del Giornale di Sicilia): I finanzieri hanno scoperto un buco da 14 milioni di euro all’Istituto superiore di studi musicali “Vincenzo Bellini” di Catania. Sono state arrestate 23 persone, tra funzionari e dipendenti dell’istituto. La guardia di finanza ha effettuato il sequestro preventivo di beni per 14 milioni di euro nei confronti di funzionari e dipendenti indagati e di altri soggetti coinvolti esterni all’ente pubblico.
Dobbiamo anche riconoscere alla GdF, che ha condotto le indagini a seguito di una denuncia presentata da alcuni consiglieri e dal direttore dell’Istituto, un inaspettato senso dell’umorismo avendo chiamato l’operazione The band. Una Band di ben 38 elementi (tanti sono gli indagati) e ben 23 prime parti (tanti sono gli arrestati), possiamo supporre si tratti della sezione degli archi che, considerata la somma disponibile, avrebbero potuto essere tutti dotati di strumenti firmati dai grandi liutai cremonesi. E anche ben accordata, visto che ci sono voluti dieci anni per essere vittima di una stonatura. A meno che non fossero privi d’orecchio gli ascoltatori.
Non abbiamo bisogno di attraversare lo stretto per riferire invece il caso del pianista e direttore d’orchestra cagliaritano Maurizio Moretti che con un abile copia e incolla si è attribuita una registrazione del collega francese Marc Pantillon. Luca Ciammarughi, pianista e critico musicale, ha analizzato le due incisioni costatando che l’unica differenza è la durata di un secondo. E pensare che, ironia della sorte, l’etichetta che ha messo in rete l’album di Moretti (prontamente ritirato) si chiama Inviolata.

(Amadeus n. 332–luglio 2017)