di Gaetano Santangelo
L’assonanza tra le parole reflex e riflettere giustifica la scelta del nome di questa rubrica che ho tenuto su Amadeus dal febbraio 2015 al dicembre 2019 quando il mensile, nato nel dicembre 1989, compiva trent’anni.
Sul numero di gennaio della nostra rivista la Fondazione Amadeus aveva rilanciato l’appello del maestro Paolo Marzocchi per trovare i fondi necessari a “regalare” un pianoforte all’Isola di Lampedusa. Il nome dell’isola ha subito fatto scorrere davanti ai nostri occhi le immagini degli incubi quotidiani degli sbarchi e delle immani tragedie che affliggono questo luogo. Un pianoforte per Lampedusa? Come può la musica entrare in quell’isola squassata dal dolore e dal continuo sbarco di migranti e di bare? Pur confidando nella forza della musica, abbiamo pubblicato l’appello senza grandi speranze. È quindi con sorpresa che abbiamo letto la mail del maestro Marzocchi che ci annunciava che Lampedusa aveva finalmente il suo pianoforte. «L’iniziativa “un pianoforte per Lampedusa”, scrive Marzocchi, lanciata lo scorso dicembre ha avuto successo anzi un successone… non solo, ma lo strumento si sta rivelando un oggetto che non genera solo musica, ma anche cultura.
Proprio per la sua “meravigliosa inutilità” lo strumento ha posto subito un pressante problema: dove collocarlo?… nasce la consapevolezza della mancanza di un auditorio, di un teatro, o anche di un cinema. Nasce l’esigenza di confrontarsi: “Frontiere e Orizzonti – da un pianoforte per Lampedusa alla rinascita culturale dell’isola”, è il tema della prima tavola rotonda sulla cultura della storia dell’Isola. C’erano la sindaca Giusi Nicolini, il capo dipartimento per le Pari Opportunità del Consiglio dei Ministri Giovanna Boda, il critico musicale e musicologo Guido Barbieri, il presidente del Conservatorio di Palermo Gandolfo Librizzi.
Per l’inaugurazione arriverà sull’Isola la neonata WunderKammer Orchestra, un ensemble che ho pensato proprio per portare la musica sinfonica dove l’orchestra non riesce ad arrivare.
Sarà eseguito il Terzo Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven in una mia versione cameristica per 12 strumenti. Il resto del programma prevede la Sinfonia dal Barbiere di Siviglia di Rossini e due corali di Bach strumentati per un coro di bambini e orchestra. I prossimi traguardi sono una scuola di musica e l’auditorio… ».
Complimenti e in bocca al lupo.
(Amadeus n. 330–maggio 2017)